lunedì 1 febbraio 2010

PROPOSTA PER LA REDAZIONE DEL P.G.T. A VERCEIA

La riforma costituzionale che ha attribuito alle Regioni ed agli Enti locali potestà per la gestione a 360 gradi del territorio ed ha coniato la nuova terminologia “governo del territorio”, racchiude un significato ben più complesso, articolato e significativo rispetto alla passata concezione di pianificazione territoriale. L'importanza di una nuova urbanistica finalmente svincolata dalla mera gestione edilizia del territorio comunale, da una serie di conteggi matematici atti a garantire un equilibrio, che definirei fittizio, tra il costruito, gli spazi pubblici ed il verde, è di notevole portata; riconoscere la gestione del territorio strettamente connessa alle esigenze sociali, culturali, economiche dei cittadini, anche rispetto ad un panorama più ampio, deve essere intesa e sfruttata come un'occasione a livello locale per poter esprimere la propri sensibilità ai problemi concreti della popolazione e del territorio e la propria capacità di affrontarli correttamente.


Da qui scaturisce l'importanza del ruolo degli amministratori locali ma anche, e soprattutto, dei cittadini, siano essi singoli o riuniti in forme associative. Infatti la Legge regionale 12 del 2005 sancisce in modo estremamente chiaro ed ineluttabile l'importanza della partecipazione popolare alla stesura del piano di governo del territorio. I cittadini sono chiamati, per mezzo delle loro proposte, ad influenzare le scelte a livello territoriale, con tutte le conseguenti implicazioni. Ovviamente parlo di proposte serie, fondate, pertinenti, che non scaturiscano da semplici situazioni di comodo o da valutazioni superficiali, ma affrontino o propongano problematiche significative relative al contesto sociale, economico, ambientale.

A questo proposito si auspica un più concreto e significativo coinvolgimento della popolazione di Verceia, essendo mancata una fase preliminare informativa e formativa, necessaria affinché la cittadinanza e le forme associative possano partecipare più attivamente alla redazione del PGT, che si ridurrebbe, diversamente, al classico, vecchio piano regolatore generale. A nulla varrebbe il richiamo ai tempi imposti dalla regione per l'adozione dei piani, se così facendo si venisse meno allo spirito della nuova legge, se così facendo si finisse sostanzialmente per imporre ai cittadini una pianificazione che non sia frutto di un serio confronto democratico. Non dimentichiamoci che molti comuni iniziano ora la stesura del nuovo piano, che richiederà tempi ben superiori alle scadenze attualmente previste; il comune di Verceia ha sicuramente tutto il tempo per finire e bene il proprio piano.

Ciò premesso, il sottoscritto Maurizio Copes, nato a Morbegno il 12.05.1970, residente a Verceia (SO), via Mario Copes n. 25, in relazione alla formazione del nuovo piano di governo del territorio, formula le seguenti proposte:

Prevedere incontri informativi e formativi sulla nuova legge regionale e sul piano di governo del territorio, creando le condizioni per una partecipazione attiva della popolazione, così come previsto dall'art. 2 delle LR 12/05;

EDILIZIA RESIDENZIALE:
che l'espansione edilizia residenziale nel territorio comunale venga limitata al fabbisogno di prime case, da verificare tramite un'indagine accurata sulla scorta delle risultanze anagrafiche e altri indicatori significativi, che ne consentano la più realistica quantificazione;

che le aree da destinare alla prima casa siano innanzitutto individuate tra le aree di espansione già previste dal vigente P.R.G. e con l'utilizzo del patrimonio edilizio esistente, ivi compresi gli ex fabbricati rurali presenti nel centro urbanizzato, per mezzo degli strumenti previsti dalla vigente legislazione urbanistica, anziché ricorrere al consumo di nuovo territorio;
 
ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO, ARTIGIANATO – si propone quante segue:che venga valutata la necessità, sulla scorta delle attività esistenti, di individuare aree e soprattutto criteri per l'esercizio delle attività di impresa, di qualunque natura esse siano, ponendo rimedio ad un disordine urbanistico ed ambientale particolarmente diffuso;

AGRICOLTURA – si propone quanto segue:
che vengano conservate al previsto utilizzo agro-silvo-pastorale le aree periferiche di mezzacosta, così come già previsto dal vigente P.R.G., che individua tali aree come soluzione ai problemi di convivenza tra tessuto urbanizzato ed attività rurali, vista la loro estraneità al centro abitato e la vicinanza allo stesso; si ritiene che il P.G. T. non debba per forza cambiare tutto, ma valutare quanto già di positivo vi è nella precedente pianificazione;

NUCLEI DI MEZZACOSTA – si propone quanto segue:
che non venga prevista alcuna forma di espansione dei caratteristici nuclei di Vico e di Sceglio; specialmente il primo, visibile da buona parte della Valchiavenna e dall'Alto Lago, è sempre stato invidiato per la posizione panoramica e per la sua bellezza, purtroppo in parte ridimensionata da urbanizzazioni che potevano essere concepite in modo diverso;

l'ampliamento di tali nuclei, oltre a sminuirne il valore storico, non risolve alcun problema per il Paese, ma finisce solamente per soddisfare esigenze fittizie di pochi;

occorre inoltre tenere presente come nei due nuclei vi siano ancora edifici da recuperare, così come in frazione Montagna, oltre a frazioni ancora da recuperare quali Mongone e Motta;

si suggerisce e si auspica l'adozione di specifiche norme atte a tutelare a livello paesaggistico ed ambientale in genere il nostro territorio, regolamentando con puntuali prescrizioni gli interventi di trasformazione nelle località di particolare pregio ed importanza, richiamando in proposito i principi ispiratori della legge, che danno considerevole importanza agli aspetti ambientali del territorio, tema che, occorre ricordare, interessa trasversalmente il mondo intero;

si suggerisce di inserire nel piano dei servizi misure atte a promuovere le attività sportive e sociali in genere in modo più concreto ed efficace, affinché diventino vera occasione di crescita, legando questa forma di promozione anche allo sviluppo edilizio-urbanistico, creando così forme di auto sostentamento di tali attività, che vanno riconosciute a tutti gli effetti dei servizi alla collettività.

Certo della concreta attenzione che sarà prestata alle proposte sopra formulate, in attesa di conoscere le modalità secondo cui le stesse saranno valutate e le forme di partecipazione e dibattito che saranno previste, distintamente saluto.

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