venerdì 27 novembre 2009

P.G.T. - COINVOLGIMENTO POPOLARE

La  nuova legge urbanistica della lombardia (11.03.2005, n, 12) ha introdotto il concetto di formazione "partecipata" degli strumenti urbanistici comunali; im modo particolare questo si trova nella norma di principio enunciata all'art. 2 e nella norma più specifica di cui all'art. 8 della Legge, che qui si riportano: 
Art. 2
1-4...omissis...

5. Il governo del territorio si caratterizza per:
a) la pubblicità e la trasparenza delle attività che conducono alla formazione degli strumenti;
b) la partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni;
...omissis...

1. Il documento di piano, anche avvalendosi degli strumenti di cui all’articolo 3, definisce:
a) il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino necessarie;
...omissis....

E' dunque estremamente chiaro il messaggio contenuto nella legge, che OBBLIGA il comune a  coinvolgere la cittadinanza, ad invitarli a formulare proposte ed a tenerle in considerazione nell'ambito della formazione del P.G.T.. Tanto più che la legge prevede delle forme obbligatorie di coinvolgimento della popolazione, come la pubblicazione di avvisi e/o altre forme di pubblicità e coinvolgimento, lasciando intendere che il comune, adeguandosi allo spirito della Legge, dovrebbe promuovere il massimo coinvolgimento e soprattutto la massima partecipazione popolare alla stesura del piano.

2 commenti:

  1. Stiamo vivendo un momento caldo per i PGT...molte amministrazioni stanno in questo periodo portando avanti gli iter di formazione ed approvazione dei nuovi strumenti urbanistici ed inevitabilmente si accendono gli scontri politici e le critiche. Quello che si può notare in particolare è proprio il riferimento alla partecipazione popolare, che in molti casi viene denunciata come insufficiente oppure "virtuale", nel senso che il cittadino, con le modalità utilizzate per promuovere la partecipazione allo strumento urbanistico, non è in realtà in grado di svolgere il proprio ruolo, perché sommerso da troppi tecnicismi; probabilmente insorgeranno contenziosi sulle modalità di partecipazione popolare non ritenute rispettose dei principi e delle norme di legge.
    Al di là di queste considerazioni il dato significativo da tenere presente è che il nuovo principio relativo alla partecipazione attiva dei cittadini sancito dalla legge sta producendo i suoi effetti, sta attirando particolare attenzione ed è un campanello di allarme per le amministrazioni comunali che intendessero procedere alla "vecchia maniera".

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  2. Pur stabilendo la legge un principio imprescinibile, quello appunto della partecipazione popolare, si incontrano parecchie resistenze da parte delle amministrazioni, le quali cercano di circoscriverne la portata.
    La legge 12, oltre ad enunciare questo nuovo principio, richiama anche in modo specifico la necessità, nella formazione del PGT, di tenere conto delle proposte ei cittadini (singoli o associati).
    Da questo discende l'obbligo da parte dell'amministrazione di raccogliere le proposte, le opinioni, le necessità, i problemi che possono essere indicatori importanti per le scelte urbanistiche da effettuare.
    Non ci si può per fare questo nascondersi dietro l'inerzia dei cittadini (il disinteresse è purtroppo diffuso), limitandosi a laconici avvisi appesi all'albo comunale e ad un arrendevole allargare le braccia...nessuno ha detto niente...
    E' preciso dovere dell'amministrazione utilizzare tutti gli strumenti per favorire il massimo convolgimento popolare nella formazione del piano di governo del territorio, senza falsi alibi, con campagne di informazione e sensibilizzazione, con attività formative ed informative.
    Il PGT deve essere il più possibile condiviso e non una creatura dei soli amministratori.
    Il ruolo dell'amministrazione deve essere quello di cogliere i problemi reali e significativi che nascono dal confronto con i cittadini e le loro forme associative, di proiettarli su scala sovralocale per confrontarli e confrontarsi con le realtà territoriali circostanti.
    Amio avviso un buon PGT nasce da alcune fasi fondamentali:
    - attività formativa ed informativa rivolta alla cittadinanza;
    - fotografia dello stato di fatto (situazione geologica, paesaggistica, ambientale, condizioni sociali ed economiche, situazione a livello di infrastrutture e servizi, andamento demografico, valutazione del contesto urbanizzato, problemi ed aspettative della popolazione, …);
    - analisi dei dati ricavati e proiezione degli stessi su scala sovralocale, onde confrontarsi con il contesto territoriale circostante;
    - valutazione, unitamente ai cittadini ed alle associazioni (per specifici settori) delle problematiche emerse e delle aspetttive della popolazione;
    - formulazione delle possibili soluzioni;
    - massima condivisione delle scelte.
    E’ uno schema che mi sono fatto prendendo spunto proprio dalle previsioni legislative, che lasciano intendere chiaramente come la gestione del territorio non possa più limitarsi al rispetto di parametri schematici e ad affrontare (magari in modo superficiale) i problemi del proprio orticello (nella stanza dei bottoni, per giunta), ma deve avere la vista allargata su problematiche oggi più che mai attuali e trasversali, come la situazione geologica del nostro territorio e l’emergenza ambientale a livello globale; occorre dunque più che mai, nelle scelte urbanistiche, prendere in considerazioni più parametri, che vanno al di là dell’apparente vantaggio socio-economico; occorre più che mai, inoltre, uscire dalla stanza dei bottoni e confrontarsi con i cittadini.
    Se vogliamo operare secondo questi principi è necessario che le amministrazioni si facciano promotrici nei confronti dei cittadini favorendo un coinvolgimento, una partecipazione attiva in questi processi di nuova pianificazione territoriale.
    Mi auguro che questo possa avvenire, altrimenti sarà un’occasione persa (sia per gli amministratori che per i cittadini) per costruire un’urbanistica partecipata, favorendo ciò che in molte realtà è già successo, cioè il confezionamento di nuovi PRG!

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